
Al contrario di tante altre edizioni, di neve ce ne fu, e pure troppa: le gare di sci alpino furono quelle che più subirono le condizioni meteorologiche avverse. Il medagliere fu vinto dalla Germania Est
Al contrario di tante altre edizioni, di neve ce ne fu, e pure troppa: le gare di sci alpino furono quelle che più subirono le condizioni meteorologiche avverse. Il medagliere fu vinto dalla Germania Est
Dall’incredibile en plein del pattinatore statunitense Eric Heiden all’incredibile oro dei padroni di casa contro l’URSS nell’hockey: pagine indelebili nella storia dei Giochi olimpici invernali
“The simple games” erano riusciti a trasformare la difficoltà di dover organizzare i Giochi Olimpici in poco meno di tre anni in una grossa opportunità. Fu una vera festa di sport, quella che si tenne nella cittadina austriaca dal 4 al 15 febbraio 1976.
Brundage, molto lasco su tale distinzione per quanto riguardava gli atleti del blocco Sovietico, dilettanti solo di nome, era invece molto rigido sugli sciatori, tanto da non accettare 40 atleti di varie nazionalità accusati, per sponsorizzazioni varie, di “professionismo”.
Si aggiunse solo la staffetta nel biathlon, portando le competizioni a 35; tuttavia, apparvero molte innovazioni dal punto di vista regolamentare: venne introdotto, per la prima volta, il controllo antidoping e venne fatta anche un’analisi sul sesso dei concorrenti.
Si torna in Europa, ed in uno dei posti più famosi per quanto riguarda gli sport invernali. Non sarà un’edizione semplice, ma di sicuro moderna e spettacolare
L’organizzazione presentava dei buchi mostruosi di bilancio, che portarono, tanto per fare l’esempio più lampante, a dover rinunciare alla disciplina del Bob
In sette anni la Regina delle Dolomiti riuscì a creare ben 10 impianti, creando così tutte le strutture necessarie per avere realmente una festa dello sport. Strutture nuove ed infrastrutture per certi aspetti rivoluzionarie
Oslo, scelta come sede dei sesti giochi olimpici invernali del 1952, poteva essere scelta già quattro anni prima, quando la sede dei giochi Olimpici estivi era Londra. Il mondo, nel 1952, aveva molta più fiducia nel futuro. Il peggio, per quella generazione, era ormai alle spalle.
Tornava ad essere bellissimo vedere la gioventù mondiale gareggiare e vincere contro degli avversari da rispettare e battere, e non da odiare o distruggere.
Quando una manifestazione sportiva diventa uno strumento di propaganda, quando la gioia di competere con tuoi simili sparsi in tutto il mondo scompare perché considerazioni razziste fanno sembrare qualcuno diverso, quando sei in un Paese dove vige un folle regime razzista e violento, non si può più parlare di sport
Faticosamente superata la prima edizione (che nessuno voleva), quella del 1926, dei Giochi olimpici invernali, l’edizione successiva si tenne, nel 1928, a Sankt Moritz, in Svizzera, poi a Lake Placid, negli Usa