Gli Americani sono quasi sempre molto orgogliosi del proprio Paese. Se non diventa insopportabile tracotanza (come quella di tanti Giapponesi e di qualche Francese, per intenderci) non ci trovo granché di male. Nelle vicende degli ultimi mesi non leggo tracotanza americana.
Leggo una certa saggezza, anche sorprendente, che si sta indurendo negli ultimi giorni, con il crescere delle minacce del Cremlino.
I dittatori, per dominare sul sicuro, si circondano di gerarchi poco intelligenti. Questo sembra ad osservare le riunioni degli apparati supremi di Vladimir Putin. Le corti nascondono al tiranno le verità spiacevoli, è cosa risaputa e storica, con tanti riferimenti.
Abbiamo sentito tutti con le nostre orecchie che la Russia da prima dell’invasione ha continuato a mentire senza pudore, esercitando pure sarcasmo sul fatto che ‘non avevano ancora attaccato’, come detto dall’intelligence americana. «E’ solo un’esercitazione. Non invaderemo. E’ una limitata operazione militare. Colpiamo solo obbiettivi militari. Non siamo stati noi. Sono tutte messeinscena». Direi che un modo semplice di non far trapelare le menzogne sia quello di sostenerle anche internamente.
Io credo che in Occidente ci sia democrazia, sistemi di checks & balances, sistemi di controllo dei poteri, stampa libera di tutte le idee. Nessuna organizzazione enorme e complessa può essere perfetta, cristallina, giusta. Ricordo Giulio Andreotti che diceva che per gestire sistemi complessi devi avere a che fare con gente con cui non vorresti mai. Mah. Di sicuro ti trovi a dover fare cose di cui ti vergogni. Resta che la media fra buono e indegno, vede un risultato decente emergere. Sarà terrificante, ma sembra si possa fare solo così.
Leggo oggi della condanna della Signora Aung San Suu Kyi, in Myanmar, leggo ieri dell’ergastolo all’oppositore di Recep Tayyip Erdogan che voleva fargli (o fargli fare) la festa nel 2016. In Russia chiudono un giornale (un giornale!) per un articolo sgradito, anzi, più di uno.
Ma mi sono sempre domandato: Qual è il rapporto fra civiltà, organizzazione di un Paese e felicità dei cittadini? Quante volte entrando in un bar alle 9 di sera in Svizzera o in Svezia, dove vedevo persone sole dagli occhi acquosi sedute davanti a una birra e a un pacchetto di sigarette, con lo sguardo spento e vuoto di fronte a sé, mi veniva in mente che in quell’esatto momento, in quella sera poche ore prima, a diecimila chilometri di distanza, a Mexico City, dove non funziona niente e se ti succede qualcosa rischi la ghirba, nello stesso bar, solo un po’ più sbrecciato, la gente è seduta insieme, si ride, gli uomini parlano con le donne, si balla, si canta. C’è un balance.
Ma non so dire dove.
Avremo tempi duri. Tutti. E più che per me, mi dispiace per i miei figli, che hanno un’età in cui dovrebbero poter pensare ad altro.
La pandemia ha portato un’abitudine storta: i contributi, l’assistenza. Tutti vogliono soldi dallo Stato, dicendo di essere in uno stato drammatico. Ma se teniamo d’occhio i consumi, come sempre, scopriamo che è vero solo per pochi. Tutti a piangere. Tutti a far nero. Tutti a evadere. Qualcuno mi dica che non è vero! Che percentuali stimate di italiani che fanno tutto il loro dovere fiscale sempre? Compresa la fattura dell’idraulico e i contributi della signora ad ore?
Ancor prima dei rincari erano già tutti alla frutta. Ma com’è possibile? Hanno ricevuto una bolletta del gas e sono già in ginocchio? Fra i rincari dell’energia e i rinnovi dei contratti dei gestori c’è qualcosa che non torna. Fra gli aumenti della benzina e il costo del petrolio c’è qualcosa che non torna. Roberto Cingolani va in televisione e parla di colossale truffa. Il giorno dopo la benzina scende di 10/20 centesimi. Tutti zitti e muti. Prima ancora che il Governo avesse mosso un dito per intervenire con un costoso calmiere, poi scenderà ancora di altri 10/20. Le bollette energetiche sono molto rincarate, un peso per le famiglie, un bel problema per le aziende. Ma c’è tanta narrativa anche sulle bollette delle famiglie. Il rincaro non è sulla bolletta, come dicono TUTTI, ma sulla componente energetica, che rappresenta circa il 60% della bolletta. Tutti a strepitare.
Ma ovviamente lo Stato non può dare soldi a tutti. Le aziende sono l’anello primario. Se domani scoprissero l’impossibile e annunciassero 100 miliardi di aiuti agli italiani, tutti direbbero che è poco. Carlo Bonomi chiederebbe più denaro. Matteo Salvini sparerebbe 150. Non è così?
C’è lamentela per la sensazione di dominio del pensiero prevalente. E’ comprensibile. Chi viaggia sempre in direzione ostinata e contraria (come diceva De Andrè) lo soffre. Non a caso ho la netta percezione che quasi tutti i no vax, no green pass siano ora armati a mettere insieme le ragioni di Putin e le nefandezze di Zelensky. Sarà un caso eh! Ma vedere Giuseppe Conte che fa il pacifista gratis, poi fa marcia indietro, poi torna avanti di un pezzetto, è patetico. Cioè cercare un vantaggio nel disastro e facendo disastri. Da mesi e mesi era alla ricerca di una leva con cui rilanciare. L’ha trovata. Adesso è dura fargliela mollare, rischia l’estinzione. Dietro di lui, rapidissimo, si è accodato Salvini. Pace! Pace! Pace! Che bella parola. Guarda come sono bravo. Eh? mi si è visto? come sono venuto?
Fare bella figura facendo il pacifista è facile. Ma non distingue, non qualifica. Tutti sono pacifisti, a parte qualche pazzo. Il problema grosso che abbiamo è un tiranno che è deciso a risistemare il suo Impero, l’assetto europeo, l’Occidente con le sue decadenze, la proprietà privata, la democrazia, la libertà, la stampa libera, gli oppositori (brrr). Non sono opinioni. Sono sue parole. E altre riguardano la determinazione a continuare questa guerra senza trattative (o meglio, le trattative secondo lui sono solo quelle in cui lui detta le condizioni, sbaglio?) e fino al completamento di un piano che viene aggiornato di continuo e continuiamo a non conoscere.
Che poi qui da noi stiamo assistendo a una degradazione della bella civiltà in moltissimi aspetti, è purtroppo vero. I rapporti fra le persone diventano sempre più complicati e difficoltosi. Ieri sera sono stato all’assemblea di condominio.