9 Dicembre 1980: viene fondato a Palermo il primo circolo Arcigay. Associazione di promozione sociale, ha tutt’ora lo scopo di tutelare i diritti LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) in tutta Italia. Il primo nucleo si formò a Palermo non in maniera casuale. Infatti proprio in Sicilia, a Giarre (Catania), nell’estate del 1979 due giovani omosessuali, Giorgio Agatino Giammona, di 25 anni e Antonio Galatola, di 15, furono trovati uccisi con un proiettile in testa. A sparare alla coppia di giovani fu il nipote tredicenne di Galatola, per acconsentire alla richiesta degi stessi due giovani che avevano deciso di farsi uccidere insieme per sottrarsi alla vergogna che la loro condizione di omosessuali, procurava a loro stessi e alle loro famiglie. Quello di Palermo fu, quindi, il primo di una serie di associazioni che iniziarono a sorgere in tutta Italia, non come entità a se stante, ma come estensione della commissione nazionale per i diritti civili dell’ARCI. Le varie entità territoriali portarono alla formazione, nel 1985, di un’associazione nazionale con sede a Bologna, il cui primo passo fu la collaborazione con il ‘Gruppo Abele’ (la Onlus di don Luigi Ciotti) di Torino, alla stesura della prima opera italiana sull’AIDS, a cura di Giovanni Dall’Orto, per diffondere la conoscenza del virus dell’ HIV, all’epoca molto diffusa soprattutto tra gli omosessuali maschi. Da allora, Arcigay si spende in iniziative di vario genere, dalle consulenze legislative sui disegni di legge da presentare in Parlamento, alla regolamentazione delle unioni civili, combattendo qualsiasi tipo di discriminazione in ambito sociale e lavorativo basata su qualsiasi orientamento sessuale.
9 Dicembre 1888: Herman Hollerith installa la sua apparecchiatura di calcolo nel Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti. Ingegnere statunitense, Hollerith è ritenuto uno dei padri dell’informatica. Durante un viaggio in treno verso Washington D.C., gli venne l’idea di ideare una macchina capace di contare e catalogare gli innumerevoli dati dei censimenti. Inventò così la prima ‘macchina tabulatrice’, avente come base l’idea delle schede perforate di Charles Babbage (matematico britannico, primo ad aver avuto l’idea di un calcolatore meccanico), ma in questo caso le schede non specificavano il programma, bensì input e output. Ogni scheda rappresentava delle risposte (per esempio “maschio” poteva essere rappresentato da una perforazione e “femmina” dalla mancanza di perforazione), usando un particolare codice (chiamato ‘Codice Hollerith’)attraverso l’utilizzo di un circuito elettrico che si accendeva o spegneva in presenza o meno dei fori nelle schede. Grazie alla su ainvenzione, Herman Hollerith vinse un dottorato di ricerca presso la Columbia University e lavorò sui censimenti fin quando non fondò la sua società, la ‘International Business Machines Corporation’ , nota ancora oggi con l’acronimo di IBM.
Foto di copertina di G. Dall’Orto